L' Emilia Romagna è stata la prima Regione a prendere provvedimenti che penalizzano o impediscono l' utilizzo di veicoli storici, ma anche più semplicemente di automobili vecchie, di moto e motorini non catalizzati (pre euro) e conseguentemente della Vespa Classica.
Purtroppo come era prevedibile,
adesso anche altre regioni italiane cavalcano l' onda della
sindrome da "non catalizzati",
sono ancora poche per fortuna, ma fa molto discutere
quanto sta accadendo in Toscana, patria della Vespa, e quanto si
vorrebbe fare in Lombardia
Questo articolo è stato tratto da "Ruoteclassiche" di Dicembre 2005
Toscana inospitale per le "storiche"
Conto alla rovescia in Toscana per le
auto ( Vespe e moto) non catalizzate immatricolate prima del 1993
e per tutti i ciclomotori a due tempi che non rispettano le
normative Cee:
il 1° gennaio 2006 scatterà infatti
per questi mezzi il DIVIETO TOTALE di CIRCOLAZIONE. PER SEMPRE.
Il provvedimento è gravissimo, perchè non tiene
conto delle auto storiche, nemmeno di quelle iscritte nei
registri.
E' giusto vietare la circolazione dei
veicoli inquinanti che percorrono molti chilometri in città,
è ridicolo farlo con le auto d' epoca, che escono dal
box una volta ogni tanto.
La limitazione riguarda per ora
Firenze Grosseto, Lucca, Pisa, Prato, ma anche piccoli comuni
come Campi Bisenzio, Montelupo Fiorentino, Scandicci.
Gli appassionati toscani temono che altri comuni
possano seguire l' esempio.
Interpellata,
la Regione Toscana precisa che alcuni comuni hanno escluso i
veicoli d' interesse storico e collezionistico, ma per le
politiche territoriali ambientali l' uso sarà possibile solo in
occasione di manifestazioni e raduni autorizzati.
Più comprensivo il Comune di Livorno, che ha escluso
dal provvedimeto i veicoli iscritti nei Registri ASI, Fiat, Alfa
Romeo, Lancia e FMI. Il provvedimento, secondo alcune
indiscrezioni, potrebbe slittare di un anno.
Ed ecco
la Lombardia:
chi ha in mano le redini della
mia Regione mi ha deluso profondamente,
e pensare che proprio li è nata
la mia passione, che proprio in Lombardia passavo ore a guardare
le Vespe e... sognare un futuro fiabesco,
ma leggete questo articolo tratto
da Motociclismo e ..incrociate le dita!
In nome dellaria
più pulita, secondo il presidente della Regione Lombardia
Roberto Formigoni, tutte le moto pre -1999 non si potranno più
utilizzare.
Formigoni: Stop a tutti i veicoli inquinanti
Il presidente della
regione Lombardia, Roberto Formigoni, spalleggiato
dallassessore alla qualità dellambiente, Domenico
Zambetti ha annunciato misure drastiche per la circolazione
privata. Ecco cosa riporta il sito della Regione:
Per quanto
riguarda le misure strutturali, Formigoni ha annunciato che a
partire dall1 ottobre 2007... non potranno più circolare
su tutto il territorio della Lombardia... tutti i veicoli diesel
o a benzina privati pre-Euro non dotati dei dispositivi di
abbattimento degli inquinanti. Attualmente ci sono in Lombardia
circa 1 milione di mezzi di questo genere che, dato il normale
ricambio del parco circolante, si ridurranno a 6/700.000 alla
data di entrata in vigore del divieto. Sempre dall1 ottobre
2007 scatterà il divieto di circolazione anche per i ciclomotori
e le moto a due tempi del tipo pre-Euro non catalizzato. Si
tratta in questo caso di 500.000 mezzi attualmente in
circolazione, che diventeranno circa 300.000 ad ottobre 2007.
Queste misure sul traffico comporteranno minori emissioni di
polveri sottili per 2.500 tonnellate allanno.
La tua Vespa o Moto hanno 7 anni? Buttale!
Un accanimento che
non ha eguali e che non tiene nemmeno in considerazione i veicoli
depoca o comunque di interesse di storico.
Secondo Formigoni linquinamento
si combatte semplicemente, almeno per quanto riguarda il nostro
mondo, vietando la circolazione di moto pre Euro 1, ovvero quelle
omologate prima del 1999, appena 7 anni fa. Ammesso che i dati
forniti sul parco circolante siano veritieri, senza tanti
complimenti ci invitano a rottamare o quantomeno a dismettere non
meno di mezzo milione di due ruote generando un danno economico
che, a essere molto stretti, si può valutare in 50/60 milioni di
euro.
Va da sé che
queste esternazioni dobbiamo prenderle con le molle, anche perché
abbiamo qualche dubbio sulla possibilità che si possa imporre un
divieto assoluto per mezzi regolarmente messi in vendita e
acquistati dai cittadini, ai quali peraltro è dobbligo la
revisione anche per il rispetto delle norme antinquinamento sui
gas di scarico.
Linquinamento non si combatte così
Ma, se in barba ai
diritti garantiti dalla Costituzione italiana, la giunta
regionale approvasse il divieto alla circolazione per i mezzi pre
Euro 1, immaginiamo quale sentimento possano provare gli
appassionati motociclisti. Anche da questa possibile misura si
nota come la Regione non abbia un serio e credibile programma per
la lotta allinquinamento. Perché a parte qualche giornata
di blocco totale durante lanno (quello domenicale incide
solo per il 5% sullintero traffico che in città si
sviluppa settimanalmente) e un parziale divieto di circolazione
per i vecchi 2 tempi non si sono attuate altre iniziative, ben
sapendo che le fonti di inquinamento più rilevanti sono altre e
che provengono non solo dai vecchi diesel commerciali (mezzi
pesanti, autobus, furgoni), ma anche dalle fabbriche e dagli
impianti per il riscaldamento di quei condomini che funzionano
ancora a gasolio.
Sappiamo bene
quanto sia importante combattere linquinamento, sappiamo
bene quanto sia importante oggi migliorare la qualità di vita
delle persone, già minata da una pesante crisi economica. Ma non
ci sembra che simili iniziative siano sostanziali e risolutorie;
lunica impressione che se ne può avere è che la Lombardia
cerchi scorciatoie per dimostrare che si sta interessando del
problema.
Non siamo noi che
dobbiamo suggerite ricette, tuttavia da semplici cittadini
chiediamo quantomeno più rispetto
L'articolo completo è pubblicato su Motociclismo d'epoca, marzo 2006
E' superfluo commentare, sappiamo bene tutti quali sono le vere cause dell' inquinamento ambientale, ne abbiamo parlato a lungo e ne parleremo sempre, nella convinzione che alla fine la ragione prevalga sulla demagogia.