A questa
interrogazione sono stati
invitati a rispondere i Ministri delle infrastrutture e
trasporti, dell'interno e della difesa –
Premesso
che:
la legge n. 168 del 2005 aveva
introdotto la sanzione accessoria della confisca del
motociclo per diverse e non ugualmente gravi violazioni
al Codice della Strada (articolo 213, comma 2-sexies),
tra cui: viaggiare in un numero di persone superiore a
quello previsto; guidare senza casco o con un casco non
allacciato o non omologato; trasportare animali non in
gabbia o oggetti non solidamente assicurati; sedere in
posizione scorretta e senza entrambe le mani sul
manubrio; trainare o farsi trainare da un altro veicolo;
sollevare la ruota
anteriore;
la suddetta normativa è stata
modificata, in sede di conversione, dal decreto-legge n.
262 del 3 ottobre 2006 (in vigore dal 29 novembre 2006)
ma, pur eliminando la confisca obbligatoria per le
violazioni di cui al punto 1, essa non ha disposto per
il passato; pertanto rimangono validi a tutti gli
effetti i provvedimenti di confisca comminati prima del
29 novembre 2006;
la confisca del motociclo era
irragionevole, sproporzionata e causa di disparità di
trattamento tra conducenti di auto e mezzi a due ruote
(equivale a confiscare l'auto a chi viaggia con le
cinture di sicurezza slacciate o male allacciate);
la confisca obbligatoria ha fatto
sorgere una grave incongruità tra la sanzione
pecuniaria, modesta, prevista nei casi indicati dagli
articoli del Codice della Strada e la sanzione
accessoria della confisca del mezzo. Ad esempio, una
violazione quale quella di guidare col casco slacciato
prevede una multa di 68,25 euro e la sanzione accessoria
della confisca del motociclo o
motoveicolo;
il Governo precedente, su
sollecitazione dell'interrogante e dell'Associazione per
i diritti degli utenti e consumatori (Aduc), aveva approvato una norma per
la restituzione dei motocicli sequestrati (art. 28,
disegno di legge 2480-B sulla sicurezza stradale). Il
disegno di legge era stato approvato in via definitiva
dalla IX Commissione permanente
(Trasporti) della Camera dei deputati, ma la prematura
fine della XV legislatura ha impedito che il
provvedimento venisse trasformato in
legge;
come segnala l'Aduc, sono migliaia i proprietari di
motocicli che hanno subito il provvedimento definitivo
della confisca: molti di questi sono costretti a
custodire il mezzo, inutilizzabile e di proprietà dello
Stato, nel proprio garage a tempo
indeterminato;
considerato
che:
la legge n. 689 del 1981 prevede,
all'articolo 19, comma 3, che: "Quando l'opposizione al
sequestro è stata rigettata, il sequestro cessa di avere
efficacia se non è emessa ordinanza-ingiunzione di
pagamento o se non è disposta la confisca entro due mesi
dal giorno in cui è pervenuto il rapporto e, comunque,
entro sei mesi dal giorno in cui è avvenuto il
sequestro";
come riporta l'Aduc, sono migliaia i ciclomotori
sequestrati da oltre sei mesi ai sensi dell'art. 213,
comma 2-sexies del Codice della Strada, all'epoca in
vigore, su cui non è stata ancora disposta la
confisca;
sempre secondo quanto riporta l'Aduc, le Prefetture e gli organi di
polizia detentori (Carabinieri, Polizia di Stato,
Polizia municipale) si rifiutano di restituire i mezzi o
documenti sequestrati da oltre sei mesi nelle more del
provvedimento di confisca. Le motivazioni addotte dalle
autorità detentrici sono le seguenti: a) il Codice della
Strada (lex specialis), non prevede alcun limite
di tempo per l'emissione della confisca; b) il Prefetto
ha cinque anni di tempo per emanare la confisca; c)
senza direttive dal Prefetto non possono essere
restituiti i mezzi,
si chiede di
sapere:
cosa intenda fare il Governo per
tutelare quelle migliaia di cittadini che hanno subito
la confisca del motociclo prima del 29 novembre 2006;
in particolare, se il Governo
ritenga opportuno agire con solerzia, anche tramite
decreto-legge, al fine di estendere retroattivamente la
nuova normativa, permettendo così ai proprietari di
riprendere possesso dei mezzi confiscati o ancora
sequestrati ex legge n. 168 del
2005;
cosa intendano fare i Ministri in
indirizzo per richiamare urgentemente al rispetto della
legge le autorità loro sottoposte al fine di evitare
ulteriori e gravi violazioni dei diritti dei cittadini.
(4-00491)